L’EDITORIALE
di
Marco Giustinelli
Direttore generale Albano c5
Mercoledi sera, al campo storico della Seven si giocherà una partita diversa da tutte le altre per giocatori, dirigenti, tecnici e appassionati. Una partita in cui il risultato lo conoscono tutti già prima di battere il calcio d’inizio. Sarà la prima volta che questa meravigliosa famiglia sportiva celebra il ricordo di chi, questa famiglia, l’ha voluta con tutte le sue forze, l’ha costruita negli anni con la passione e il sacrificio, l’ha portata a raggiungere risultati insperati, sia sul campo di gioco che nella vita di tanti ragazzi che, correndo dietro un pallone, hanno potuto sperimentare valori come il coraggio, la lealtà, lo spirito di sacrificio, il senso di appartenenza. E poi se ne è andato, nel silenzio, in quella riservatezza e educazione che ha sempre rappresentato la sua forza. Ma il suo esempio, fatto di gesti semplici, ma non per questo meno forti e efficaci, rimane scolpito nella roccia. Forti e gentili si dice degli uomini che hanno la loro origine nella regione del monte più alto degli Appennini. Forte e gentile era Angelo Sette, presidente dell’Albano calcio a 5, ma anche imprenditore di successo, padre e marito esemplare, punto di riferimento in uno sport tanto difficile quanto appassionante. Chi lo ha conosciuto da vicino non può dimenticarlo e non può non conservare gelosamente quello che ha saputo e voluto trasmetterci. Da quest’anno, l’anno del venticinquesimo, l’Albano vuole ricordarlo nel modo che lui avrebbe voluto, con una partita di calcio a cinque su quel campo che ha visto nascere un sogno, il suo sogno. Così, semplicemente. Ci manchi, Presidente.
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