domenica 12 luglio 2020

LAZIO: TESTA ALLA CHAMPION'S!

La Lazio abbandona definitivamente il sogno scudetto
ADESSO SOLO TESTA ALLA CHAMPIONS!
Inzaghi paga la panchina corta e gli infortuni

di 
Marco Giustinelli

C'è una differenza tra sogno e obiettivi. Sognare è raggiungere un risultato che è al di sopra delle proprie forze e possibilità. Anche se è vero che a volte i sogni si realizzano, segnando le storie personali e sportive, molto più spesso si è costretti ad affrontare una realtà più concreta e disillusa e, soprattutto difficile da digerire.
L'obiettivo è diverso. E' il risultato che, sulla base delle proprie forze, si deve raggiungere, per dare senso a progetti, investimenti, impegni. E la Lazio, lo ha sempre dichiarato, aveva un obiettivo da raggiungere: entrare nelle top four della classifica per poter disputare la Champion's League e misurarsi con le big europee. E su questo ha investito e, a mio parere, anche molto bene. Lotito ha tenuto Simone Inzaghi, lottando contro le sirene italiane (Juventus in testa) e europee. Non ha ceduto nessuno dei suoi giocatori principali, ha rinforzato la corsia di destra con un esterno di qualità e quantità come Lazzari. Con le risorse economiche a disposizione ha fatto non miracoli, ma decisamente un buon lavoro. E per un lungo periodo obiettivi e sogno hanno coinciso. Una Lazio spumeggiante, eccellente in tutti i settori, con Immobile macchina da gol, Luis Alberto "mago" del centrocampo, Milinkovic con numeri e prestazioni da fuoriclasse. Coppa Italia e Supercoppa. E il sogno avrebbe avuto molte possibilità di concretizzarsi. La Lazio era pronta ad affrontare l'ultima parte della stagione con una gara a settimana e sull'onda di una condizione fisica e mentale eccellente, mentre per le altre pretendenti allo scudetto si apriva un periodo con impegni europei durissimi, dove tenere la concentrazione ai massimi livelli su più competizioni non era agevole, senza contare infortuni, necessità di turn over e, stavolta anche per gli altri, necessità di scegliere gli obiettivi su cui puntare. Sembrava la tempesta perfetta e un po' tutti, amici e avversari, hanno pensato che sogno e obiettivi stavolta potessero coincidere davvero. Poi è arrivato il lockdown e la ripartenza a porte chiuse con partite ogni settantadue ore. E qui, senza altri pensieri, per corazzate con in panchina almeno un'altra squadra completa (se non due), si è venuta a trovare la condizione ottimale. Le rose si sono motivate, essendoci le condizioni per giocare tutti, gli infortuni gestiti con il turnover e mentre la ruota girava a favore di Juventus e Atalanta (entrambe, insieme al Napoli, ancora protagoniste in Champion's), per la Lazio sono iniziati i dolori. Lulic non recupera ancora dall'operazione, Leiva idem, Luis Felipe si ferma, Milinkovic costretto a "stringere i denti" in più di una occasione. Si aggiungono squalifiche e diffide, preparazione atletica sicuramente non gestita al meglio. Aggiungiamoci anche le cinque sostituzioni. Dove la Juve può fare entrare Higuain a posto di Dybala, Inzaghi deve incrociare le dita sulla tenuta di Jordan Lukaku o sulla efficacia dei venti minuti di Leiva. Quindi addio al sogno e concentriamoci sugli obittivi, anzi, sull'obiettivo Champion's. Servono quattro punti, solo quattro punti. Può farli la Lazio o non riuscire farli le dirette inseguitrici. Perdere la Champion's sembra impossibile con i punti di vantaggio messi in cascina nei tempi delle vacche grasse, ma l'obiettivo adesso è quello. E tutti, società, giocatori, tifosi ne devono prendere atto e lottare tutti insieme per raggiungerlo. E essere pronti ad esplodere di felicità quando la matematica ne darà la certezza assoluta.

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